Dove lo stato manca
Il “pacchetto welfare integrato” viene costruito attraverso l’acquisto di servizi diversi tra loro e a volte sovrapponibili, come il Fondo pensione; la polizza previdenziale e assistenziale; la polizza sanitaria o Fondo/Cassa sanitaria; vari altri servizi in natura per il sostegno del reddito, per la conciliazione vita-lavoro; per il sostegno alla maternità).
Anche se i temi sanitari e previdenziali vanno per la maggiore, proprio a causa della latitanza dello Stato, inducendo le aziende a colmare un vuoto, che si sta facendo pesantemente sentire sull’economia dei nuclei famigliari, ci sono altri aspetti che il welfare integrato può soddisfare.
Molti lavoratori chiedono attività sportive, abbonamenti alla palestra, momenti di condivisione e socialità aziendale.
Tra tutti gli strumenti di welfare integrativo, il Fondo Pensione rappresenta il principale elemento per la copertura dei bisogni dei lavoratori più anziani (strumento elettivo di tutela dei bisogni degli “anziani”) e l’unico strumento che assicura anche la cd. “discontinuità’ lavorativa” fungendo da “ammortizzatore sociale”.
Il nuovo regime fiscale agevolato, introdotto nel 2016, al fine di incentivare l’applicazione del welfare integrativo, in particolare del Fondo Pensione, ha sancito che i premi di produzione potranno essere corrisposti per intero, senza che vi sia applicata alcuna forma di tassazione.
Il contributo al Fondo sarà pari al premio lordo dato dall’azienda. A differenza del premio in busta paga non viene applicata l’aliquota sostitutiva del 10% di tassazione.